sabato 13 agosto 2016

John Holmes, l'attore più dotato

John Curtis Holmes
Il più completo
tra gli attori
          di Matteo Tassinari
Assegnato alla notorietà e celebrità dei posteri al pari se non di più di star del cinema come Humphrey Bogart, Cary Grant o Clint Eastwood (ed altri animali cinematografici armati di revolver in celluloide), John Curtis Holmes, il più “completo” tra gli attori porno della storia del cinema, ebbe la determinazione di terminare il suo memoriale poco prima di spirare per Aids in una clinica di Los Angeles, il 13 marzo 1988.
Aveva 44 primavere sulle spalle e aveva navigato, come scrive sua moglie Misty Dawn: "Un’esistenza singolare o decisamente atipica, che lo aveva portato ad essere considerato una sorta di Totem per tutti, la cinematografia e l’intera società americana”. Il suo aforisma preferito era: “Vivi velocemente, muori giovane come una rockstar, un mito pop, una divinità discesa sulla terra a Pickaway County”. Holmes era molto diverso da Rocco Siffredi, quest’ultimo in grado di avvicendare l'operosità a tre x con pubblicità inoffensive o comparsate in movie e programmi per tutti, ma non per John! La vitalità della sua esistenza s’è rivelata un’autentica imprudenza, una sconsiderata quanto avventata esistenza, degna dei componimenti narrativi a luci rosse più terrorizzanti ed orribili. Come lanciarsi ai 200 all’ora contro una sequoia gigante, senza neanche sfiorare la martinicca (freno a ceppi che si aziona manualmente).
 "Costretto" alla carne
Era l’8 agosto 1944 in Ohio, mentre la furia bellica nazista compiva la sua andatura sostenuta attraverso l’Europa e i popoli formavano file in attesa di vedere “Since You Went Away” (Da quando te ne andasti) e “Going My Way” (La mia via), una serie televisiva statunitense in 30 episodi trasmessi per la prima volta dal 1962 al 1963. 
Quando uscì nei cinema “Wonderland”, il film di James Cox dove un anfetaminico Val Kilmer incarna “Mister 35 centimetri”, è incentrato su una delle vicende più tragiche e terribili dell’esistenza dell’attore porno. Due persone e due donne amiche di Holmes, furono brutalmente uccise nel momento in cui festeggiavano la riuscita di una rapina in un appartamento di Wonderland Avenue. La strage, dove il personaggio chiave fu proprio John Holmes, è una delle vicende più tetre e incredibili degli avvenimenti criminosi americani. Si trattò di una rappresaglia nata per rivalsa a causa di una rapina in una abitazione del malavitoso Nash.
Vocazione per
l'eccesso

Holmes durante uno dei suoi processi
Nei primi anni ottanta, per aver rubato due chili di cocaina e tante altre situazioni oltre il limite, il porno attore, ormai in declino artistico, si ritrovò con la malavita di Los Angeles addosso che voleva ucciderlo perché aveva scoperto che faceva il doppio gioco con l'altra band di criminali. Un'affronto terribile, secondo i codici della malavita! Per non farsi ammazzare dalla criminalità di Woonderland, organizzazione criminale a metà tra un cartello della droga e una banda di strada che gestiva la rete del traffico di droga, cocaina in particolar modo, nell'area di Los Angeles a cavallo tra gli anni settanta e ottanta, disse ai boss dei movimenti più alti e importanti, che il leader di una di queste bande, Eddie Nash, teneva nella sua abitazione mazzette di dollari per milioni di dollari, pietre preziose, oro e tanta, ma tantissima cocaina da rotolarsi come nella sabbia, aiutando la criminalità avversa ad organizzare un furto in grande stile ai danni del boss Nash. I morti furono quattro, tutti membri di prim’ordine dell'organizzazione di Eddie Nash. Ma lui non si preoccupava di queste cose, anche se capiva che rischiava non poco, continuava a scopare sul set, sniffare cocaina tutto il giorno e tenere un'erezione in tiro per almeno 20 minuti .
Uscì una nuova tiratura di un milione di copie del libro di Porn king, testo convulso e spasmodico, già visto nel 1999 su Holmes e Woonderland. Un libro postumo e prodotto dall'ex moglie, la vedova che aveva custodito scrupolosamente il manoscritto per quattordici anni. Non l'aveva pubblicato prima per questioni legati ai procedimenti dei diversi tribunali, d’avvocati e giudici. Non solo, perché la famiglia di John, infaticabili lavoratori del Midwest, non gradivano di sicuro che venisse ricordata ancora la storia di quel “degenerato e snaturato”, divenuto, certamente, celebre, ma per ragioni impressionanti e sgradevoli, moleste ed estremamente inaspettate per gente così, persa nell'immensa campagna americana.
Holmes mentre spara nell'episodio che sconvolse
l'america a Woonderland Avenue
 Mr.   35 cm. 
Successo, trionfo e crollo fisico di Mr. 35 cm (come ricorda Elio & Le Storie Tese che però si fermarono a 30 centimetri nel loro brano "John Holmes, una vita per il cinema”. Di fronte ad un personaggio di questo tipo, la fantasia sessuale perversa della gente strabordava dalle menti perverse. Si diceva, ridendo, che un cavallo gli faceva 'na sega al "tosto Holmes" e che se ti capitava per sfiga di passargli vicino, dovevi stringere forte il culo e allungare i passi. La fantasia popolare, della gente, è sempre la "migliore" e la più "cinica".
Non ho nulla da nascondere, cioè...
Perle di saggezza popolare, le definirei. Ma forse l'aneddoto più tosto e buffo, era quello che raccontavano nel New Jersey: "Edal nostro incontro di quella sera di tanti anni fa con John Holmes che Poirot cammina così", raccontò ad una giornalista il motivo della tipica camminata dell'investigatore belga. Era il momento della ricchezza, donne, droga e soldi e i film porno si giravano anche 4 al giorno. Tutto ancora in pellicola e anche (o soprattutto) con pochi soldi e tempi brevi. Erano film porno dove si cercava, anche con una certa attenzione alla sceneggiatura e performance, magari ottenendo il massimo delle prestazioni grazie all’uso di droghe e pura follia.
  4.000 $ al giorno

Negli anni settanta,  interpreta a tempo vertiginoso, flirta con le cocaina in modo esagerato (si parla di un consumo di dieci grammi al giorno), frequenta spacciatori di livello altissimo, boss, pusher di strada, trafficanti di coca ed armi, consuma sesso fuori e dentro il set cinematografico con una cifra scioccante di donne senza alcuna protezione. Non può che finire in carcere un soggetto del genere. Qui, scopre la sua sieropositività al virus dell’Aids. Concentrarsi nella lettura delle sue inquietanti imprese criminali, significa sprofondare nella sua vita sventata e temeraria ed avvertirne il fremito della sua vocazione a quel tipo di vita. Non avrebbe saputo proprio vivere in altro modo. Col tempo viene a galla la debolezza di un essere che oltre alle chiare “potenze organiche”, possedeva, stranamente, un grande senso dell’ironia e all’apparenza quasi scemo.
  “Incinto      e abbandonato"
In realtà, era un comportamento furbo per sfuggire alle domande pressanti e certo non carine dei poliziotti o criminali. La sua carica umana con questa gentaglia era più un’arma, una difesa piuttosto che un reale comportamento dell’attore. Chi lavorò con lui in quel frangente, dice che Holmes era cambiato, molti ironizzando abbastanza ferocemente dissero che era giù, perché: "incinto e abbandonato". 
 La fase calante
Appariva spesso sotto l'effetto di droghe mentre "ci dava" con tre bionde dalle folte e ricciolute chiome americane, così la sua dipendenza comincio ad influenzare le prestazioni di Holmes, fino a rendergli impossibile sostenere un'erezione per più di due minuti. Cominciò una fase calante, direi prevedibile considerate i vizi e il modo di vivere del personaggio raccontato.
Cominciò a non essere neanche più puntuale sul set e le offerte di lavoro, per forza di cose, iniziarono a calare. Famosissimo fu l’episodio quando Holmes, a letto con una donna, (o forse quattro), avverte rumori in giardino. Per la paura decise di fuggire quasi nudo sulla strada. Iniziarono a sparargli addosso non so quanti colpi senza colpirlo, ma lui, anche preparato atleticamente, riuscì a spingersi verso la sua macchina per poi perdere i sensi appoggiano la testa sul clacson che suonava in continuazione. Ma la città degli Angeli, Los Angeles, si sa, è una città dove prima che qualcuno si accorga di un’altra persona in crisi, ci vuole molto. Quando si sveglierà dal “coma” indotto dalle droghe e colpi di pistola, si trovò addosso un paio di poliziotti che l’inchiodarono di domande sull’evidente lesione alla schiena. Lui, senza scomporsi, rispose: "Faccio lo stuntman nei film. Stavo provando una scena quando mi è partito un colpo. Non sapevo fosse una vera pistola e soprattutto ch fosse carica, almeno io non l’avevo caricata", una risposta che sa di presa in giro e che da il polso del personaggio estremo.